3-Genesi by Slaughter Karin

autore:Slaughter, Karin [Slaughter, Karin]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: thriller
editore: Time Crime
pubblicato: 2012-09-19T22:00:00+00:00

14

Faith misurò a passi l’ingresso della Xac Homage, l’azienda di design dal nome ridicolo per cui lavorava Pauline McGhee. Gli uffici occupavano i primi trenta piani della Symphony Tower, un grattacielo dalla struttura bizzarra che incombeva all’angolo tra Peachtree e la Quattordicesima come un enorme speculum. Scrollò le spalle a quell’immagine, pensando a ciò che aveva letto nel rapporto dell’autopsia di Jacquelyn Zabel.

In linea con quel nome pretenzioso, l’ingresso circondato da vetrate della Xac Homage era arredato con dei divani bassi su cui era impossibile sedersi senza contrarre ogni muscolo del culo, o cadere all’indietro talmente stravaccati che serviva l’aiuto di qualcuno per rialzarsi. Faith si sarebbe accomodata lì se non avesse indossato una gonna che tendeva ad alzarsi anche quando non era seduta come la puttana di un gangster in un video rap.

Aveva fame ma non sapeva cosa mangiare. Aveva quasi finito l’insulina e ancora non era sicura di calcolare correttamente i dosaggi. Non aveva preso un appuntamento con la dottoressa che le aveva raccomandato Sara. I piedi le si erano gonfiati, il mal di schiena la stava uccidendo e avrebbe voluto sbattere la testa contro il muro perché per quanto ci provasse non riusciva a non pensare a Sam Lawson.

E aveva il sospetto strisciante, dal modo in cui Will continuava a lanciarle occhiate laterali, di comportarsi come una pazza completa.

«Dio» mormorò Faith, premendo la fronte contro la vetrata lucida che circondava la sala. Perché continuava a fare così tanti sbagli? Non era una persona stupida. O forse lo era. Probabilmente in tutti quegli anni si era illusa, e in realtà era una delle persone più stupide della terra.

Guardò in basso le macchine che scorrevano lentamente su Peachtree Street, formiche che si muovevano indaffarate lungo l’asfalto nero. Il mese prima, nello studio del dentista, Faith aveva letto su una rivista che le donne erano geneticamente programmate per diventare appiccicose con gli uomini con cui avevano fatto sesso per almeno tre settimane dopo il primo incontro, perché era il periodo che serviva per rendersi conto se erano rimaste incinte. Aveva riso sul momento, perché lei non era mai stata appiccicosa con un uomo. Almeno, non lo era più stata dopo il padre di Jeremy, che era letteralmente fuggito dallo Stato dopo che Faith gli aveva detto di aspettare un bambino.

Eppure, ecco che stava controllando il telefono e l’email ogni dieci minuti, desiderava parlare con Sam, sapere come stava, scoprire se era arrabbiato con lei... Come se quello che era successo fosse colpa sua. Come se fosse stato un amante talmente magnifico da non poterne più fare a meno. Già sapeva di essere incinta; non poteva essere la sua predisposizione genetica a farla comportare come una stupida liceale. O forse era così. Forse era solo vittima dei suoi stessi ormoni.

O forse non avrebbe dovuto leggere il Ladies’ Home Journal.

Faith si voltò, guardando Will nella nicchia dell’ascensore. Era al telefono, lo teneva con entrambe le mani per non farlo cadere in pezzi. Non riusciva più a essere arrabbiata con lui. Era stato bravo con Joelyn Zabel.

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